Stili educativi, come influiscono sulla crescita dei nostri figli?

da | 14-03-2019

Essere genitori è un compito che nessuno ci insegna, ma si può solo imparare con l’esperienza, tollerando i propri errori e non stancando di migliorarsi. Si cresce accanto ai nostri figli. Non esiste ( per fortuna) una manuale da poter seguire, delle ” istruzioni” pronte per l’uso. Certo è che negli ultimi anni sono aumentati libri, articoli, corsi, comitati e gruppi di genitori, che mirano a conoscere più cose e poter migliorarsi.

Stili educativi:

Lo stile educativo del genitore di oggi è inevitabilmente la somma delle sue esperienze da figlio. Ciò comporta che si porterà alcune indicazioni, scelte che ha vissuto in prima persona, che sceglierà di applicare anche con i propri figli e altre volte facendo esattamente l’opposto. A volte la cosa migliore sarebbe mantenere una posizione intermedia: seguire un proprio stile senza pretendere di copiare pari pari quello che abbiamo vissuto da bambini, e non agire all’opposto per ripicca o risarcimento ( io non ho potuto fare/avere … allora do tutto e concedo tutto a mio figlio). Quali possono essere gli stili educativi:

  1. Genitore autoritario: applica regole rigide con punizioni verbali e fisiche, interviene sempre in prima persona dicendo al bambino come comportarsi, diventa quindi molto esigente, molto rigido e con alte aspettative sui propri figli. Anticipa sempre le azioni e i bisogni del proprio bambino.
  2. Genitore autorevole: vi sono regole ben chiare, definite, stabili che devono essere rispettate, ma con una flessibilità  nel poterle modificare, cambiare o a volte annullare. Ciò con una motivazione sensata, spiegando al bambino perchè ci può essere ” uno strappo alla regola” in quel momento. ATTENZIONE: quando diciamo ai nostri figli per 10 volte ” no non puoi…” e poi cediamo al si, non è flessibilità, ma perdiamo di credibilità presi dallo sfinimento!. Esistono anche qui delle punizioni, che non sono MAI fisiche e sempre motivate in modo semplice e comprensibile in base all’età dei proprio bambini, dove i figli possono ribattere esprimendo un parere, ma dove la decisione dell’adulto rimarrà stabile.
  3. Genitore trascurante/rifiutante: in questo caso le regole non sono chiare, variano spesso, tendono a volte a non esserci del tutto. Il genitore si prende cura dei bisogni primari: mangiare, dormire, essere lavato  e curato, essere accudito. C’è però una grande fatica ad essere una figura di riferimento stabile, sicura e prevedibile: spesso è poco coinvolto emotivamente preso dai propri vissuti, indifferente o infastidito dalle richieste del bambino.
  4. Genitore permissivo: anche in questo caso vi sono poche regole, varibili e labili. Il genitore sembra non avere molte richieste e aspettative verso il proprio bambino. Non richiede che rispetti le regole e che sappia evitare determinati comportamenti, nonostante l’età lo preveda. Impronta la relazione su un dialogo sempre affettuoso, soddisfa tutte le richieste del bambino sia materiali che di abitudini. In tal modo non diventa un modello da poter imitare per regolarsi e rispettare le regole sociali, ma offre una presenza affettiva anche esagerata, rapportandosi spesso più come amico che come genitore.

Come influenzano i nostri bambini e il loro andamento scolastico?

  1. Stile autoritario:  non permette al bambino di sperimentarsi, ma assume una posizione passiva aspettando sempre che gli venga detto come deve comportarsi e quando fare o non fare determinate cose. Ciò rende i bambini poco indipendenti, faticano così a riconoscere i propri limiti e sentirsi capaci di poter fare molte cose in autonomia sfruttando le proprie risorse. Spesso mostrano difficoltà a rapportarsi con i pari in quanto adottano una modalità sempre passiva, aderendo alle richieste dell’altro.  In ambito scolastico faticano a tollerare la frustrazione di un fallimento, puntano sempre ad ottenere di più, diventando molto esigenti con sè stessi e iperinvestendo nell’ambito cognitivo, a volte sacrificando quello relazionale con i pari.
  2. Stile autorevole: con questo stile di educazione il bambino impara a mettersi in gioco, confrontarsi con l’altro esprimento il proprio parere e richieste. In questo modo si sviluppa una miglior auto-regolazione delle proprie emozioni e comportamenti, il rapporto con i pari è facilitato dal rispettare l’opinione altrui, ma senza farsi sottomettere. Inoltre si sviluppa la capacità di comunicare in modo assertivo, essendo che il genitore diventa un modello dal quale impararlo. →( Vuoi sapere di più sulla comunicazione assertiva? per tutti gli iscritti alla newsletter, arriverà un contenuto gratuito da scaricare, se non sei ancora iscritto puoi farlo qui). In ambito scolastico riuscirà a sperimentarsi, chiedere aiuto, tollerare la frustrazione del fallimento e sviluppare quella grinta di provare a fare, cogliendo la soddisfazione del successo.
  3. Stile trascurante/ rifiutantei bambini che crescono con tale stile di educazione, faticano a mantenere dei comportamenti appropriati in molte situazioni sociali con i pari e con gli adulti. Non avedo un modello stabile da cui prendere spunto, faticano a comunicare, interpretare e gestire le proprie emozioni e le interazioni con gli altri. In ambito scolastico spesso mostrano delle difficoltà cognitive, per via della scarsa stimolazione che avviene in ambito famigliare, il rendimento è molto scarso e carente di qualsiasi motivazione nello studio.
  4. Stile permissivo: in questo caso il bambino è molto in difficoltà, non riesce ad autoregolarsi nelle proprie emozioni e nei comportamenti che mette in atto. Spesso il rapporto con l’altro è dettato dalla pretesa che vengano accontentate tutte le sue richieste, che si possa stare sempre ai suoi tempi e voglie, con una bassissima tolleranza alla frustrazione.In ambito scolastico il bambino fatica a seguire le regole sociali della scuola, rispondere alla richiesta nei tempi e modi corretti, prestare attenzione, con una condotta problematica e scarsissima motivazione allo studio e nel raggiungere qualsiasi soddisfazione personale. In adolescenza spesso arrivano a fare uso di alcol o droghe

Come fare?

Come dicevano all’inizio, lo stile ci viene in qualche modo trasmesso dai nostri genitori e inevitabilmente agiamo di conseguenza, sempre nell’intenzione di fare il meglio per i nostri figli. Ora che hai letto i vari stili di educazione,  ti stai preoccupando su come potresti migliorare la comunicazione, la gestione delle regole con i tuoi figli? Niente panico! Se hai notato che c’è qualcosa che potresti smussare o provare a cambiare è già un grande esercizio di auto osservazione e il primo passo per crescere accanto al tuo bambino o ragazzo. Non so quale sia il tuo tipo di famiglia: mamma e papà, separati/ divorziati, separati con altri compagni presenti, genitori single, etc. etc. Qualsiasi essa sia dobbiamo tenere conto che spesso ci sono più figure genitoriali e tutti devono mettersi in gioco per provare a capire a quale stile si sentono più vicino, valutare come si potrebbero smussare alcuni angoli e rendere più funzionale lo stile di educazione che il bambino apprende.

Quando non si è d’accordo?

Sarà inevitabile che ognuno mantenga le proprie caratteristiche, ma andando a compensare le difficoltà dell’altro e cogliendo spunti di riflessione e di azione nell’altro.Insomma è fondamentale arrivare ad integrarsi, fare gioco di squadra e prendere il positivo di ognuno, nel benessere del bambino. La comunicazione è fondamentale: confrontatevi, scontratevi, sperimentate, l’importante è che davanti ai propri figli mantenete la stessa rotta e non vi svalutate uno con l’altro. Se ci sono modalità che non vi sono piaciute nell’altro, parlatene, ma in separata sede. I figli devono sentirvi allineati, compliti e coerenti; da ciò si sentiranno più sicuri e tranquilli. In caso di coppie separate è fondamentale ricordarsi che i bambini hanno il diritto di crescere sperimentandosi, crendendo in sè stessi, giocando e facendo i bambini! NON USATE i metodi di educazione per farvi la guerra, chi ne risentirà sarà solo ed esclusivamente vostro figlio.

Vorresti più aiuto?

In qualsiasi caso è possibile chiedere un consulto per un sostegno genitoriale e valutare insieme il bisogno, le difficoltà che percepite e come affrontarle in modo più funzionale per il benessere dei vostri bambini e per sentirvi dei genitori umani, che quindi sbaglieranno, ma in un percorso di crescita accanto ai vostri bambini. Scrivimi pure a: info@annalisabertolettipsicologa.com O prendendo un appuntamento nel mio studio di Nerviano, Sedriano al numero 3467426889 Oppure via Skype.   dott.ssa Annalisa Bertoletti-Psicologa

 

Annalisa Bertoletti

Annalisa Bertoletti

Psicologa | Psicoterapeuta

Sono psicologa/psicoterapeuta.

Credo nel potere delle emozioni e nell’importanza di essere ascoltati in modo empatico, credo nella resilienza che ogni persona che si siede davanti a me porta, con le sue esperienze di vita.

Accompagno grandi/piccini ad affrontare momenti di difficoltà. Ricevo nei miei studi di Sedriano, Nerviano e quando possibile tramite Skype.

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