COSA SONO I BISOGNI? QUALI SONO I TUOI?
Cosa sono i bisogni?
Mangiare, bere, conoscere, dormire, sono questi ?
I bisogni sono le nostre necessità, è impossibile non avere nessuna necessità, le abbiamo tutti, a volte fingiamo di non sentirle, di non volerle e proviamo a non ascoltarle ma ci sono.
I bisogni li sentiamo dentro, ci portano ad attivarci e cercare come soddisfare quel bisogno: ho fame, ho sete, etc. Ci attiviamo per cercare così l’oggetto di bisogno, cioè ciò che possa soddisfarlo.
Quando siamo piccini i nostri bisogni sono all’inizio quelli fondamentali; fame, sonno, sete, accudimento, e per un periodo vengono soddisfatti immediatamente. Crescendo impariamo che non tutti i nostri bisogni possono essere soddisfatti nel momento in cui li percepiamo.
Crescendo impariamo così a comprendere che esiste un limite, un momento di frustrazione che dobbiamo sopportare e tollerare, dobbiamo metterci insomma l’anima in base dell’assenza del nostro oggetto di bisogno nel qui e ora, di doverlo posticipare. Crescere vuole dire imparare a tollerare quel tempo di attesa, a negoziare tra il mio bisogno e la frustrazione, senza che ciò mi mandi in crisi.
Ma quali sono i nostri bisogni?
Maslow, psicologo americano, ha creato una “ piramide dei bisogni umani” : bisogni fisiologici ( respirare, mangiare, sesso, sonno, bisogni di sicurezza e protezione ( fisica, di occupazione, morale, famigliare, salute, proprietà), bisogno di appartenenza ( amicizia, famiglia, affetto, intimità sessuale), bisogno di stima ( autostima, autocontrollo, realizzazione, rispetto reciproco), infine i bisogni di autorealizzazione ( moralità, creatività, problem solving, accettazione).
Le dimensioni del bisogno che vedremo nei prossimi giorni saranno quelle di:
- Autoregolazione e rapporto con il limite
- Sessuale
- Di conoscenza
- Dipendenza/ separazione
Più avanti vedremo bene come per ogni nostra fase evolutiva affrontiamo bisogni differenti, ma per ora, inziamo a capire di cosa stiamo parlarndo.
Tu hai mai riflettuto su questi bisogni? Te ne prendi cura?
BISOGNO DI AUTOREGOLAZIONE:
Il fatto di saperci autoregolare prevede in primis la capacità di poterci dare e tollerare un limite; limite che ci porta a imparare a tollerare l’attesa, la frustrazione, la perdita, il contenimento e il controllo.
Quando siamo piccini, la nostra regolazione è prevalentemente esterna: gli adulti ci aiutano a regolarci e man mano che cresciamo, passiamo ad apprendere delle regole interne che abbiamo appreso proprio dal nostro ambiente di crescita, delle regole che ci fanno sentire al sicuro, protetti.
Crescendo passeremo in altre fasi e sfumature, durante l’adolescenza iniziamo a sentire e definire, sperimentare i nostri bisogni, a differenziarli da quelli che ci vengono “ dettati” dall’esterno, iniziamo ad opporci alle regole dettate da fuori per provare a sperimentare e spesso si arriva a disregolare… ma lo vedremo meglio quando parleremo di adolescenza.
Il nostro bisogno di autoregolazione, prende in considerazione soprattutto i nostri bisogni primari, quelli che coinvolgono la cura di noi stessi, delle nostre emozioni, dei nostri impulsi e dell’attesa alla gratificazione.
La nostra capacità di autoregolazione è molto influenzata dallo stile di attaccamento che abbiamo, dal nostro ambiente di crescita, oltre a un fattore di maturazione: il nostro cervello infatti controlla la parte di funzioni esecutive, tramite la corteccia prefrontale, la quale finirà di svilupparsi in prima età adulta, per ciò la nostra capacità di autoregolazione, in precedenza, è molto bisognosa del feedback e guida dell’ambiente.
BISOGNO SESSUALE E DI CONOSCENZA:
La sessualità attraversa diverse fasi di crescita e cambiamento dall’infanzia, all’adolescenza con le modifiche corporee ed età adulta, con una stabilizzazione.
Essa diventa una spinta emancipativa che mi porta a cercare di investire i miei affetti all’esterno dall’ambiente famigliare, di iniziare ad occuparsi dei miei bisogni e di quelli di un’altra persona con uno scambio, un’equità e una dipendenza relativa dall’altro.
Accanto al bisogno sessuale, parliamo del bisogno di conoscenza.
Siamo esposti all’apprendere, capire che succede e imparare dalla nascita, tramite le relazioni con l’altro. Ciò ci permette di iniziare a ad organizzarci attraverso tre schemi di rappresentazione: come mi vedo io, come vedo gli altri e come vedo il mondo.
Ovvero la mia conoscenza del mondo diventa filtrata dalle esperienze pratiche che riesco a fare, dalla maturazione del pensiero che integra vari aspetti di apprendimento di informazioni per risolvere problemi, da aspetti razionali e irrazionali, da esperienze personali e riportatemi da altri.
Il bisogno sessuale e quello di conoscenza, diventano quindi le mie due spinte principali verso l’emancipazione, dell’iniziare a prendermi cura dei miei bisogni, dello staccarmi dalle figure di accudimento primaria, dalla mia famiglia, evitando una simbiosi, ma sperimentandomi per definire la mia persona e crescere. Diventando così elementi costituenti del nostro sé
BISOGNO DIPENDENZA-SEPARAZIONE:
Ieri abbiamo visto come il bisogno sessuale e quello di conoscenza siano le principali spinte verso l’emancipazione; proseguiamo oggi a vedere il bisogno di dipendenza e separazione, collegati.
Nel momento in cui cresco, passo appunto da un’iniziale fase di totale dipendenza dall’altro : quando siamo neonati abbiamo bisogno di un totale accudimento e dipendenza, crescendo poi iniziamo ad acquisire le prime autonomie e da lì le prime indipendenze: dai primi passi, l’ingresso nel mondo sociale scolastico, fino all’adolescenza dove inizia una differenziazione.
In adolescenza il compito è proprio quello di “staccarsi” dalle figure di accudimento, per poter trovare le proprie autonomie e indipendenza dettata dai propri bisogni. Avviene così dentro di noi un forte conflitto: il desiderio di rimanere nel posto sicuro di casa con le figure per noi di riferimento e il separarsi da esse. Quando l’indipendenza terrorizza, rimaniamo bloccati e non riusciamo a crescere, abbiamo paura di non essere “attrezzati” per farlo.
Crescendo il rapporto con i nostri oggetti di bisogno passa tramite:
- La capacità di cercare l’oggetto di bisogno, riesco ad attivarmi, riesco ad usare positivamente l’aggressività per affermarmi? Riesco a relazionarmi in modo adeguato?
- Riesco ad affrontare e tollerare le situazioni che possiamo ritrovarci ad affrontare come frustrazione, attesa, perdita, abbandono.
- Infine il nostro rapporto con l’oggetto di bisogno: riesco ad essere reciproco? Riescono a prendermene cura?
Avviene, con la crescita, un passaggio tra una posizione passiva verso una di attività e maggiormente consapevole che mi porta a percepire i miei bisogni e provare a prendermene cura. Crescendo affrontiamo diverse vicissitudini, paure, eventi significativi esterni che mettono in crisi costantemente le nostre vecchie sicurezze e ci chiedono di poterle modificare con flessibilità, di rimetterci in gioco in base al momento evolutivo che stiamo affrontando, con i nuovi “ compiti” ( ne parleremo meglio).
In tal senso alcuni bisogni possiamo percepirli come pericolosi: come lo viviamo il bisogno come parte di noi o come una cosa estranea? Riusciamo a tollerare il limite di non poter avere un controllo onnipotente sulla realtà interna ed esterna e di non poter avere tutto ciò che si vuole quando si vuole e sempre “perfetto”? come affrontiamo i nostri bisogni? Insomma che rapporto abbiamo con i nostri oggetti di bisogno?
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