DSA, Disturbi Specifici dell’Apprendimento: quali sono e come si caratterizzano?

da | 12-05-2020

DSA: cosa sono?

DSA è l’acronimo di Disturbi Specifici dell’Apprendimento. Come dice la definizione, sono disturbi:

  • specifici: ovvero coinvolgono solamente gli aspetti e i processi dell’apprendimento. L’automazione dei processi di apprendimento non diventano mai automatici, ma sembrano essere sempre alla prima richiesta.
  • evolutivi: in quanto si presentano durante l’età evolutiva, nei primi anni di scuola primaria, dove la richiesta è prettamente leggere, scrivere e far di conto. 
  • neurobiologici: NON è una malattia, una patologia, ma è un caratteristica del modo di apprendere. Ovvero uno sviluppo atipico, una neurodiversità di attivazione in zone celebrali

Quando non si può parlare di DSA?

I DSA quindi non sono una malattia, ma una modalità differente della persona di apprendere. NON è una disabilità.

NON può esserci DSA nei seguenti casi:

  • ritardo cognitivo – i DSA infatti presentano un’intelligenza nella norma e molte volte anche superiore alla media, che non permette una diagnosi immediata dando un falso negativo ( torneremo a parlarne meglio)
  • traumi psicologici – bisogna infatti escludere che siano presenti lutti, traumi o problemi psicologici che potrebbero influenzare
  • sindromi o problemi neuropsicologici di patologie altre
  • mancata esposizione all’apprendimento e frequenza scolastica– il bambino deve avere un’esposizione alla lingua italiana di almeno due anni ( per i bimbi stranieri), e una frequenza scolastica nella norma. 

Quali sono i DSA e come si caratterizzano?

I DSA sono differenti, possono essere presenti in concomitanza ( comorbidità), ma non per forza possono essere presenti insieme. In tutti vi è una mancanza di automazione, una difficoltà nell’apprendere informazioni in sequenza ( giorni della settimana, mesi, stagioni, etc), inoltre con aspetti spaziali e temporali (destra/sinistra, prima/dopo).  Può essere presente una diagnosi di disturbo del linguaggio durante l’età della materna e presentare quindi una correlazione con le difficoltà successive.

  • DISLESSIA: difficoltà nella lettura ad alta voce, presentando una lentezza e scorrettezza rispetto alla media dei pari. La lettura non diventa automatica, risultando quindi faticosa, il  soggetto commette numerosi errori, appare lento, si stanca facilmente. Chi è dislessico presenta inoltre inversione di lettere, sostituzione ( m/n,f/v, b/d, a/e). Nelle diagnosi la trovate con codice da ICD10- F81.0 Disturbo specifico della lettura. E’ possibile fare diagnosi dalla seconda elementare.
  • DISGRAFIA: difficoltà specifica nella scrittura, il tratto grafico appare difficilmente leggibile, disordinato, la scrittura risulta lenta, con spesso dolori alla mano per affòaticabilità, impugnatura errata della matita/ penna, difficoltà nel gestire gli spazi nel foglio e seguire le righe/ i quadretti.  E’ collegata all’aspetto motorio che genera poi una difficoltà nella leggibilità e stare ai tempi delle richieste scolastiche. Nelle diagnosi la ritrovate con codice ICD 10- F81.8- Altri disturbi evolutivi delle abilità scolastiche. La diagnosi è possibile dalla seconda elementare.
  • DISORTOGRAFIA:  difficoltà specifica nell’acquisizione delle regole di trasformazione dal linguaggio parlato a quello scritto. Le regole grammaticali non sembrano mai essere acquisite.  Si presentano quindi omissioni, inversioni, sostituzioni di parte di parola o frasi. Nelle diagnosi la ritrovate con codice ICD 10- F81.1- Disturbo specifico della compilazione. La diagnosi è possibile dalla seconda elementare.
  • DISCALCULIA: disturbo specifico delle abilità numeriche e aritmetiche, vi è una difficoltà nel riconoscimento e denominazione di numeri, della loro scrittura, difficoltà nella numerazione progressiva e inversa, difficoltà o impossibilità nell’apprendimento a memoria di tabelline, e operazioni con regole ben precise. Spesso vi è un mancato riconoscimento dei simboli matematici, una loro confusione. Difficoltà nelle operazioni e nel cogliere nessi e relazioni matematiche anche all’interno dei problemi. Nelle diagnosi la ritrovate con codice ICD 10- F81.2- Disturbo delle abilità aritmetiche. La diagnosi è, in questo caso, possibile dal secondo quadrimestre della terza elementare, in quanto è necessario maggior tempo di acquisizione delle varie abilità di calcolo.

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Annalisa Bertoletti

Annalisa Bertoletti

Psicologa | Psicoterapeuta

Sono psicologa/psicoterapeuta.

Credo nel potere delle emozioni e nell’importanza di essere ascoltati in modo empatico, credo nella resilienza che ogni persona che si siede davanti a me porta, con le sue esperienze di vita.

Accompagno grandi/piccini ad affrontare momenti di difficoltà. Ricevo nei miei studi di Sedriano, Nerviano e quando possibile tramite Skype.

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