Settembre differente:
Sicuramente questo Settembre è un rientro a scuola differente, incerto, come incerta è tutta la situazione generale a causa della situazione di emergenza sanitaria in corso.
Il primo giorno, di scuola, ma di ogni novità, porta incertezza, ansie da quello che ci aspetta, quest’anno si aggiungono altre ansie e difficoltà.
Paure di bimbi e adolescenti:
Non potrò vedere il mio amico nell’altra classe all’intervallo, la mia amica entra/ esca ad un’altra ora, la maestra mi potrà abbracciare se mi viene da piangere? – Se per i più piccoli arrivano alcuni di questi pensieri e timori, la difficoltà di tornare a delle regole sociali e di contesto ben più complesse, di dover tollerare la frustrazione e le attese, dover recuperare alcune autonomie assopite. Staccarsi dai genitori, dai nonni, da casa è quindi spesso fonte di paure, di crisi.
Per i nostri adolescenti, per molti arriva finalmente l’ora di ritrovarsi con i propri amici, con il proprio gruppo, di poter finalmente condividere la giornata insieme; ma per altri il periodo di lockdown ha fortificato l’evitamento a tutte le situazioni di confronto dove arriva il senso di inadeguatezza, di chiusura verso gli altri, di timidezza, di timore di sbagliare, fare brutta figura ed essere non abbastanza…. Il pensiero di tornare a scuola? Porta ansia e rifiuto, timori di questo confronto tanto temuto e ormai arrivato.
Quali conseguenze emotive ha avuto questo lockdown su bimbi e ragazzi?
Questo periodo di lockdown ha portato ad azzerare le esperienze con i pari, a diminuire gli spazi di privacy, di sperimentazione dei propri interessi, di confronto con gli altri bambini e ragazzi. Ha portato a tante regole famigliari, nuove routine, tanta esasperazione da parte di tutti: figli stufi di sentire e vivere tante nuove regole, genitori esasperati da una gestione casa-lavoro davvero dura.
I bambini e i ragazzi hanno dovuto diminuire le occasioni di creare nuove autonomie, il potersi sperimentare, il mettersi in gioco, il confrontarsi con il gruppo e fortificare e crearsi la propria identità, il confrontarsi con regole che arrivano da altri contesti di vita ( scuola, sport), confrontarsi con alcune frustrazioni e potersi mettere in gioco per superarle.
Per molti è stata un po’ una regressione, un fare alcuni passi indietro, un perdere un po’ alcuni passi di maturazione, sicurezze, autonomie raggiunti in precedenza.
Emozioni di genitori ed insegnanti:
Abbiamo bisogno di ripartire e comprendere come possiamo affrontare il tutto, perché solo vivendo, sperimentando, possiamo capire quali risorse poter mettere in gioco, come affrontare gli imprevisti che ci saranno
I genitori ed insegnanti con tante ansie per come sarà questo nuovo inizio dei propri figli- alunni.
Non sapremo ancora gli orari, sembrano spesso cambiare, non sapremo come incastrare il lavoro, gli impegni vari, cosa succederà alla prima febbre e raffreddore, al primo caso di isolamento in una classe etc.
Viviamo l’ambivalenza di ripartire con il recupero di una semi-normalità, socialità, esperienze formative e di vita con gli altri; ma allo stesso tempo gli altri sono diventati fonte di timore, di possibile “infezione”, coloro da cui vorremmo tanto un abbraccio, ma allo stesso tempo dai quali stare a debita distanza.
Quanto è possibile e giusto spiegare e passare questo ai nostri bimbi? ai nostri ragazzi che invitiamo ogni giorno a non chiudersi nelle distanze dietro uno schermo?
Noi genitori, educatori, adulti, siamo sempre “ lo specchio” dove i nostri bimbi- ragazzi, si riflettono; la nostra ansia, preoccupazione, è percepibile, si sente, si trasmette.
Come fare?
Come voi, non ho la risposta su quel che sarà, su cosa succederà e come si evolverà.
L’incertezza ci rende instabili, ci fa sentire impotenti, in bali degli eventi, un po’ spaventati e a volte meno attrezzati nell’essere un punto fermo per i nostri bimbi e ragazzi.
- Ricordiamoci di comunicare in modo sincero, spiegando in modo più sereno possibile quello che sappiamo sull’organizzazione, sulle modalità organizzative della scuola, delle nuove routine famigliari;
- Distinguiamo quelle che sono nostre ansia personali: gestione dei turni di lavoro, di quello che sarà di questi regolamenti sanitari/scolastici, etc, senza “ buttarli” sui nostri figli, ma aiutandoli ad affrontare in sicurezza questo nuovo inizio, esporli solo a contenuti che sono alla loro portata. Rigettare sui bimbi le nostre domande su come gestirli, su come fare per il lavoro etc, li espone a contenuti che non possono comprendere, dove si sentono impotenti e spesso colpevoli del nervosismo dei genitori.
- Chiediamo aiuto: non è semplice, sopratutto per l’emergenza sanitaria, trovare persone che possono aiutarci nella gestione quotidiana, i nonni sono spesso da tutelare o non ci sono, le/ i baby sitter sono sempre persone ” estranee” che entrano in casa etc. Chiediamo aiuto nella misura in cui possiamo.
- Aiuto professionale: ricevere un aiuto professionale, spesso ci aiuta a vedere le nostre risorse, a prendere le distanze da alcune paure e vedere insieme le varie strade possibili, sentirci più capaci e meno in bali degli eventi, rinnovare la nostra cassettina degli attrezzi per affrontare la quotidianità, ritrovare la flessibilità. Aiutare i nostri bimbi e ragazzi a superare ansie e momenti di blocco nel tornare ad esporsi al nuovo.
E’ facile? No, come ogni cosa incerta, instabile e complessa. Il fatto che sia incerta e instabile ci destabilizza, ma vediamo come poterci sentire più attrezzati e recuperare la giusta flessibilità senza farci bloccare da ansie e timori. Concediamoci che possiamo sentirci frustrati, spaventati, in ansia, ma allo stesso tempo non facciamoci immobilizzare da tutto ciò, non permettiamo che questo diventi lo specchio dove i nostri figli si debbano specchiare quotidianamente,
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