“ La prima volta che incontrai quella che sarebbe stata la mia psicoterapeuta….La sensazione che provai in quella prima seduta, quella in cui decisi che si, lei andava bene, si cristallizzò in un’immagine di me che posavo i bagagli nell’atrio di una stazione. Una valigia pesante, marrone, con i manici in pelle, chiusa con una grossa cerniera sgangherata. Non sapevo cosa ci fosse dentro e perché mela stessi trascinando appresso, sapevo che da quel momento non ero più sola a doverla trasportare e tenere sospesa, ovunque andassi. Potevo riposare.” S.Vinci- “Parla mia paura”
Questa è l’immagine che penso più mi piace associare alla psicoterapia: un viaggio.
Vediamo cosa ci serve sapere in questa prima tappa:
DALLX PSICOLOGX SI PARLA E BASTA? E' PER I MATTI?
Abbiamo deciso di partire, di chiedere l’aiuto di unx psicologx -psicoterapeuta, ma ci ronza forse una domanda:
“ ma dallx psicologx, si parla e basta? Cosa cambia dal parlare con un amico/ un’amica dei miei problemi? Se vado da unx specialista vuol dire che sono debole o “ mattx”? “
E’ vero, nel mio lavoro, lo strumento principale è il linguaggio, di parla molto. Le parole che usiamo, il linguaggio quotidiano, descrive ciò che ci succede, ma spesso anche come “costruiamo” la nostra realtà, il modo di percepire e vedere le cose. Nel mio lavoro quindi si aiuta la persona a vedere quale “lente” sta utilizzando per relazionarsi con il mondo che lx circonda.
Il mio lavoro poi, prevede che non possiamo prendere in studio parenti e amici, perché? Perché ne saremmo affettivamente legati e coinvolti in varie dinamiche, per questo l’aiuto di un amico/di un’amica è importante, ma differente dall’ascolto di unx specialista. In terapia, aiuto quindi a vedere quali dinamiche ripetiamo e a cosa ci portano, tramite le mie competenze, provo ad utilizzare tutti gli strumenti che il paziente può acquisire per stare meglio.
Sul fatto di sentirci deboli o “ matti” apro spesso una lunga riflessione su cosa vogliono dire queste due parole, per chi me le riporta. Spesso ci soffermiamo su quanto la loro definizione sia completamente errata!
Il fatto di chiedere aiuto non vuole dire che non siamo in grado di farcela da soli e quindi siamo deboli, a volte abbiamo bisogno di comprendere meglio la natura dei nostri problemi, vedere le cose da un altro punto di vista.
Nel mio lavoro si aiutano persone con momenti di difficoltà (perdita di una persona cara, del lavoro, fase di cambiamento, eventi stressanti, problemi relazionali, difficoltà emotive etc) e persone con importanti fragilità psicologiche.
PSICOLOGX, PSICOTERAPEUTA E PSICHIATRA, QUALI DIFFERENZE?
- Lx Psicologx è un professionista della psiche che si può occupare di tutto ciò che concerne le persone e il loro modo di percepire e vivere la loro vita.Può svolgere consulenze di vario genere, fare valutazioni psicodiagnostiche e sostenere le persone in difficoltà, ma non può intraprendere dei percorsi di psicoterapia.
- Lx psicoterapeuta offre un percorso di cura rivolto a quelle persone che stanno attraversando un momento di sofferenza psichica, sia essa cronica o momentanea. L’obiettivo di tale percorso è aiutare la persona ad affrontare il momento di difficoltà che sta attraversando, ma anche a capire come sia stato possibile arrivare fino ad un punto tanto critico. In questo modo la persona acquisirà una serie di strumenti attraverso i quali non solo sarà in grado di prendersi cura delle proprie difficoltà attuali, ma potrà affrontare anche gli altri momenti critici che sarà chiamata a fronteggiare nel corso della propria vita.
-
Lx Psichiatra è medico che ha deciso dopo la laurea in Medicina, di conseguire la specializzazione in Psichiatria.Ha una formazione di base in prevalenza medico-farmacologica e, in quanto tale, è più interessato a “categorizzare” l’essere umano a partire dalla sintomatologia che manifesta e in caso di necessità prescrivere la terapia farmacologica più appropriata. In quanto medici, gli Psichiatri sono gli unici professionisti che hanno la possibilità di prescrivere una terapia farmacologica.
Vuoi sapere quale percorso di studi hanno svolto e quali altri sbocchi lavorativi possono avere? ne ho parlato qui
COME TROVO E CONTATTO UNX PSY?
“Ho deciso, contatto unx psy….. ma cosa devo fare?”- Contattare unx psy a volte sembra davvero un’impresa ardua, piena di dubbi su come trovarne unx, come entrarci in contatto, cosa dire o non dire etc.
Partiamo anche qui dall’inizio: il buon caro e vecchio passaparola è spesso la prima modalità per trovare unx psy; ci fa sentire più sereni, sapere che unx amicx o conoscente è andatx in passato da quelx professionista e si è trovatx bene, ci aiuta a togliere alcune incognite, e avere almeno un minimo di prevedibilità di che persona ci troveremo di fronte.
Se non abbiamo nessuno che può indicarci unx psy? siamo nell’epoca di internet quindi spesso la cosa più semplice è psicologx/psicoterapeuta+ il proprio paese o quelli limitrofi, vedere le specializzazioni sul suo sito, vedere se ha dei social in cui parla e “ a pelle” ci può piacere e tratta di problematiche che sentiamo a noi vicine etc, conoscere le tariffe e il luogo in cui riceve, tutto è importante e fondamentale per poter decidere di iniziare il nostro percorso.
Ok, trovatx! Ed ora? Chiamo? Scrivo un’email? Un sms? Un messaggio whatapp? Un messaggio su instagram?
Ognuno adotta la sua modalità, solitamente quella che fa sentire più tranquilli, che sentiamo più nostra e che ci permette di porre le nostre domande e condividere senza problemi. A tal proposito, in molti preferiscono scrivere un’email per spiegare il motivo della richiesta e chiedere tariffe e tutto il resto; altri preferiscono chiamare prendere un appuntamento e raccontare/ chiedere solo di persona.
Insomma, le modalità per entrare in contatto sono davvero tantissime, scegliere LA VOSTRA, quella che vi fa sentire tranquilli, prendetevi il tempo per fare domande e decidere serenamente.
“Lx psy privato che ho trovato ha tariffe che non mi posso permette, quindi rinuncio”- a volte appunto, ci mettiamo del tempo per deciderci a contattare unx psy, poi ci rendiamo conto che, per il momento di vita non possiamo affrontare la spesa.
A tal proposito, chiedete sempre se ci sono convenzioni, agevolazioni, tariffe agevolate, allo psy che state contattando.
Altrimenti ricordiamoci che esiste il Servizio Pubblico: il consultorio prevede spesso dei pacchetti di 8/10 sedute a costi accessibili, servizi di psicologia in ospedale e in alcuni territori sono attivi diversi sportelli psicologici. Inoltre in questo periodo così dedicato ci sono diversi Servizi come #italiatiascolto dell’OPL. Altra possibilità sono centri privati, dove poter avere costi inferiori.
CONSULENZA PSICOLOGICA
Your content goes here. Edit or remove this text inline or in the module Content settings. You can also style every aspect of this content in the module Design settings and even apply custom CSS to this text in the module Advanced settings.
TERAPIA A SEDUTA SINGOLA
La terapia a seduta singola non è un approccio terapeutico, ma una modalità di psicoterapia che mira a massimizzare gli effetti di ogni singola seduta.
Spesso chi arriva in terapia ha un obiettivo già ben chiaro, comprensibile, circoscritto, ha già fatto una buona autoanalisi, o fatto terapie precedenti che l’hanno aiutato a fare un buon lavoro di base. Per altri invece è un momento di grande confusione, di tante cose insieme che non si sa da dove partire.
Non sapremo però se la persona che abbiamo di fronte a noi deciderà di tornare da noi, se deciderà di andare effettivamente in terapia, quindi dobbiamo cercare di vedere ogni seduta come a sé e completa di per se.
In una seduta possiamo quindi chiarire meglio l’obiettivo se possibile, circoscrivere il problema, stabilire una buona alleanza e ascolto del paziente, senza imporre i nostri tempi, ma rispettando i suoi. Aiutare a vedere quali risorse ha sempre messo in gioco e quali comportamenti disfunzionali sembra portare.
Bisogna soprattutto lasciare la famosa porta aperta, renderci disponibili ad altri ulteriori incontri, ma anche lasciare tempo alla persona per pensarci.
Non tutte le problematiche sono facilmente raccontabili alla prima seduta, non tutti i disagi sono facilmente riordinabili in ordine di importanza e malessere da avere già un obiettivo chiaro, non tutte le problematiche sono momentanee. Alcune difficoltà le abbiamo trascurate per anni, altre mettono radici più a fondo e richiedono il giusto tempo.
Nessuno ha l’imposizione delle mani, la formula magica. Ma paziente e terapaueta possono massimizzare l’utilità di ogni singola seduta.
CONSULENZA, SOSTEGNO E PSICOTERAPIA
CONSULENZA: è un aiuto alla persona per trovare una risposta alla sua difficoltà in un momento di crisi, stress, etc. Non nel caso di patologia vera e propria. Inoltre rientra in tutta quella fase di colloqui iniziali anche in psicoterapia, in cui si ridefiniscono i problemi e individua l’intervento più appropriato. La consulenza è un intervento non terapeutico che si struttura in percorsi differenti a seconda degli ambiti in cui è effettuata.
SOSTEGNO PSY: è un’attività di supporto in un momento di difficoltà per un problema specifico. L’obiettivo è quello di raggiungere e mantenere uno stato di benessere agendo sui punti di forza. E’ un intervento non terapeutico rivolto a chi vive un momento di disagio o crisi personale, ma che non presenta un quadro clinico tale da avere bisogno di un intervento terapeutico. Può essere effettuato individualmente o in gruppo, anche verso minori, genitori e insegnanti.
PSICOTERAPIA: è la pratica clinica che consiste nel trattare disturbi di tipo psicologico o psicopatologico. Il percorso richiede tempo e disponibilità al cambiamento da parte del paziente. E’ il percorso adeguato per chi soffre di disturbi dell’umore, ansia, disturbi di personalità, psicosi o altri disturbi psichiatrici.
Il primo colloquio è quello di conoscenza: si comprende bene come mai stiamo pensando di partire per questo viaggio della terapia, cosa ci porta malessere, se c’è un sintomo, di che tipo e da quanto tempo. Permette di raccogliere brevemente la natura della richiesta, permette di capire a grandi linee se siamo la persona giusta una per l’altra: il paziente e le sue difficoltà, per l’approccio, le difficoltà trattate dal terapeuta; il terapeuta per il paziente.
Quello che faccio sempre a termine del primo colloquio è quello di ribadire che la terapia è una relazione, terapeutica, con un diverso setting, ma sempre relazione. In quella stanza dovremo accedere ad aspetti che ci danno sofferenza, che ci costano molta fatica e per questo motivo è fondamentale sentirsi a proprio agio, di pancia, a pelle. Per poter costruire, gradualmente, una buona alleanza.
Successivamente la fase di consultazione: ovvero una fase in cui raccontiamo l’origine del sintomo , se c’è, la storia di vita, si effettuano alcuni test per comprendere risorse e punti di difficoltà per poter comprendere quale tipo di intervento è poi necessario e con quale obiettivo condiviso.
Per i bimbi come funziona? Il primo colloquio avviene con entrambi i genitori per poter capire le difficoltà percepite, la raccolta anamnestica della storia di vita e famigliare. Successivamente ci sono 4/5 colloqui con il/la bambinx dove si gioca, disegna, fanno test e cerco di mettere più luce sulla problematica. Infine incontro nuovamente i genitori per condividere ciò che è emerso in questa fase di valutazione.
Per gli adolescenti, l’iter è simile, ma viene generalmente fatto il colloquio con i genitori anche in presenza del/ della ragazzx.
DIVERSI APPROCCI IN PSICOTERAPIA
- PSICOANALISI: Fondata da Sigmund Freud, è una teoria psicologica che ha introdotto i concetti di inconscio, transfert, conflitto psichico e pulsioni e fonda la sua pratica terapeutica sul lavoro sui sogni e sulle fantasie, l’espressione dei pensieri liberamente associati dalla persona, l’attenzione alla relazione terapeuta-paziente.
- COGNITIVO-COMPORTAMENTALE: fondata sulla premessa che il nostro modo di pensare influisca su ciò che sentiamo e facciamo. Mira quindi ad aiutare la persona a cogliere come i propri pensieri e convinzioni determinano le proprie difficoltà emotive e comportamentali. Utilizza diverse tecniche (rilassamento muscolare, messa in discussione delle convinzioni negative o irrealistiche, diario quotidiano,etc
- PSICODINAMICA: si basa sulla teoria e la pratica psicoanalitiche, ha una durata temporale più limitata rispetto alla Psicoanalisi classica. Durante le sessioni la persona è stimolata a considerare le proprie emozioni, le credenze, le esperienze dell’infanzia e il tipo di rapporto che instaura col terapeuta al fine di individuare (e cambiare) le modalità relazionali che oggi provocano disagio.
- BREVE INTEGRATA: aiuta la persona a riprendere il proprio percorso evolutivo, superando conflitti o blocchi che impediscono di ritrovare l’equilibrio personale.Per questo, può essere indicata per persone in diverse fasi del proprio ciclo di vita e con diverse tipologie di problemi.Unisce l’approccio psicodinamico (di derivazione psicanalitica) con quello cognitivo-comportamentale.
- ADLERIANA: l’orientamento sviluppato dallo psicologo Afred Adler anche denominato Psicologia individuale. Vengono esplorati i sentimenti di inadeguatezza e di inferiorità che possono aver avuto origine in base alla propria storia familiare infantile o che possono essere la conseguenza di alcuni difetti fisici della persona. Gli obiettivi terapeutici sono lo sviluppo della fiducia e dell’autostima, l’individuazione del proprio significato individuale della vita e l’accrescimento delle capacità di avere relazioni intime e positive con gli altri.
- BIOENERGETICA: Cura i disturbi psicofisici lavorando sia al livello fisico, con esercizi corporei, sia al livello psichico, utilizzando concetti e tecniche mutuati dalla Psicoanalisi, come ad esempio: il conflitto edipico, il lavoro sui sogni e l’analisi del transfert.Il principio di fondo di questo approccio è l’importanza che si attribuisce all’energia del corpo nell’influenzare il benessere emotivo e mentale della persona.
- SISTEMICO FAMIGLIARE: La persona sofferente è vista come “l’espressione” del contesto familiare squilibrato e, quindi, il terapeuta non si focalizza solo su di essa, ma stimola il cambiamento dell’intero nucleo familiare.
- TRANSAZIONALE: ideata dallo psichiatra Eric Berne, è sia una teoria psicologica sia un approccio psicoterapeutico.La pratica clinica, che può essere considerata uno sviluppo della Psicoanalisi+ Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale + la Terapia della Gestalt. L’Analisi Transazionale, oggi nota al grande pubblico per la teoria del “Genitore-Adulto-Bambino”, mira a migliorare le relazioni della persona sia con gli altri sia con se stessa.
- della GESTALT: il terapeuta aiuta la persona – mediante tecniche e esercizi – a focalizzarsi sul momento presente, sulle sue convinzioni, emozioni e sensazioni fisiche che sta sperimentando nel qui-e-ora.Il focus sul presente non nega l’importanza degli eventi passati e delle potenzialità future, infatti il passato e il futuro sono presi in considerazione nella Terapia della Gestalt, ma solo allorché influenzano il momento presente.
- ANALITICA: Ideata dallo psichiatra svizzero Jung, è sia una teoria psicologica sia un metodo di trattamento.Mira a promuovere la condizione di “integrità” dell’essere umano, esplorando gli elementi inconsci propri della singola persona o appartenenti all’intera specie umana. La persona è stimolata a dare senso al proprio inconscio, a individuare le proprie modalità disfunzionali inconsapevoli, a riappropriarsi delle energie mentali che prima disperdeva inconsapevolmente al fine di percorrere il viaggio verso la realizzazione del proprio potenziale.
- CENTRATA SUL CLIENTE: è la forma di psicoterapia ideata dal famoso psicologo americano Rogers che considera l’individuo come provvisto per natura delle capacità necessarie per affrontare le proprie difficoltà esistenziali.
Ovviamente questa sezione vuole essere solo un mega riassunto e trattare alcuni degli approcci disponibili.